Scienza, ultima frontiera: fine prima parte

Informazioni Generali

  • Lunedì 29 novembre 2021
  • Rinviato l'ultimo incontro in calendario il 3 dicembre

Scienza, ultima frontiera: fine prima parte

Con l’incontro di venerdì 26 novembre si è conclusa la rassegna scientifica della biblioteca di Brugherio per l’anno 2021.

La data non coincide con il calendario immaginato in origine, l’ultima conferenza doveva infatti essere il 3 dicembre.

Purtroppo però due dei cinque venerdì di scienza in programma sono saltati a causa di imprevisti problemi personali dei relatori o dei loro cari.

Augurandoci come prima cosa che tutto per loro si possa risolvere al meglio, invitiamo tutti gli interessati a pazientare un poco e a rimanere aggiornati sulla pagina ufficiale della Biblioteca e su quella facebook.

Entrambi i relatori in questione, il direttore dell’Istituto Mario Negri professor Giuseppe Remuzzi e l’antropologo forense Pier Paolo Petrone, si sono resi disponibili e hanno dichiarato la ferma volontà di recuperare l’occasione persa.

L’appuntamento allora è ai primi mesi del 2022, per la seconda parte della settima edizione di Scienza, ultima frontiera.

Intanto, un piccolo intervallo in cui metabolizzare tutte le informazioni dei primi tre incontri, recuperabili anche sul  canale Youtube della Biblioteca e prepararsi ai nuovi.

Torna in presenza la rassegna di “Scienza, ultima frontiera” organizzata dalla biblioteca: si parla di corpo e di salute

L'autunno brugherese si tinge ancora una volta di scienza, con la rassegna di divulgazione che ha portato in città ospiti di caratura interazionale, a dialogare con i cittadini.


L’organizzazione delle serate e la scelta dei temi è compito della biblioteca civica, che si avvale di una collaboratrice eccezionale, la concittadina Elena Cattaneo, scienziata e senatrice a vita.

Ogni anno un tema a fare da filo rosso ai vari interventi e per il 2020 era già pronto un programma incentrato sul corpo e sulla salute: date e relatori erano stati definiti pochi giorni prima che si scatenasse la pandemia e scattasse il primo lockdown.


Mai come oggi il tema del corpo e della salute è all’ordine del giorno, c’è bisogno ancor più di prima di riflettere, ascoltare le voci affidabili di chi fa della paziente e tenace ricerca scientifica il proprio quotidiano lavoro.


La rassegna 2021 affronta questo argomento alla luce di quanto è accaduto, lo sconvolgimento della pandemia e la confusione che si è generata nel circuito tra scienza, informazione e società civile.

Nuova è anche la location: data l’indisponibilità del consueto auditorium, per lavori, gli organizzatori hanno scelto di rivolgersi al mondo della scuola, trovando nel vicino istituto Leonado Da Vinci di Cologno Monzese piena disponibilità e collaborazione: sarà la sala auditorium della scuola a ospitare i cinque appuntamenti.

Il viaggio di conoscenza prende il via venerdì 5 novembre e il primo relatore a parlare è Michele De Luca, direttore del Centro di medicina rigenerativa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché coordinatore della terapia genica ed esperto di cure con le cellule staminali, diventato famoso per un intervento di ricostruzione completa della pelle di assoluta avanguardia nel mondo.


Parlerà di staminali e degli attuali e futuri scenari della medicina rigenerativa, aprendo gli orizzonti alle cure che presto saranno disponibili.
Tutti vorremmo cure miracolose, ma il progresso della ricerca e della medicina funziona grazie al rigore, alla passione e alla tenacia di gruppi di lavoro come quello, meraviglioso, del professor De Luca a Modena.

Il secondo protagonista, in calendario il successivo 12 novembre, non ha bisogno di presentazioni: Giuseppe Remuzzi, tra i medici più noti in Italia, oggi Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.

La sua voce è stata costante punto di riferimento in questo tempo di confusione e disorientamento comunicativo, ha saputo parlare, spiegare, argomentare, spingere a riflettere e non lasciarsi trascinare da derive di ogni genere.

Ci diceva sempre di diffidare di chi sostiene di sapere tutto e così ci ha mostrato come funziona davvero la ricerca, per capire e per curare.


Durante la serata proverà a tracciare un bilancio ragionato della pandemia.

Dopo i due medici, il 19 novembre sarà il turno di un matematico, Alfio Quarteroni, docente al Politecnico di Milano e all’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna.


Cosa c’entrano numeri e formule con corpo e salute?

Tutti pensiamo ai bollettini quotidiani che accompagnano la stagione Covid-19, ma c’è dell’altro. Si tratta di trovare nella matematica un modello che permetta di capire a fondo l’andamento della pandemia e di poterne prevedere gli sviluppi.


E non solo. La matematica è indispensabile per studiare il corpo umano, per esempio il funzionamento del cuore: il relatore coordina il progetto “iHEART”, che studia il comportamento cardiaco e le relative patologie. Insomma, letteralmente: le equazioni del cuore.

Quarto appuntamento, il 26 novembre, dedicato al cervello e al suo rapporto con il corpo. Relatore Giandomenico Iannetti, docente di Neuroscienze a Londra e direttore del laboratorio di Neuroscienze all’Istituto Italiano di Tecnologia a Roma.


La sua specialità è lo studio del dolore, un fenomeno che coinvolge proprio la relazione tra sensazioni corporee e cervello. Quel che accade davvero è piuttosto sorprendente: il cervello non si limita affatto a registrare, ma agisce per difendere il corpo.

Lo sguardo delle neuroscienze è sempre più decisivo per il futuro della ricerca e della cura e in generale per capire come funzioniamo noi umani, col nostro particolarissimo sistema nervoso centrale di cui l’evoluzione ci ha dotato.

La chiusura del ciclo è affidata, il 3 dicembre, a Pier Paolo Petrone, antropologo forense e biologo dell’università Federico II di Napoli.


La sua équipe studia i corpi vittime dell’eruzione terribile del Vesuvio che, nel 79 dopo Cristo, spazzò via in poco tempo Ercolano, Pompei e l’intera area sotto il vulcano.

Con i nuovi approcci di studio è stato possibile scoprire qualcosa di completamente nuovo e inaspettato: resti vetrificati del cervello, in cui si possono vedere e studiare i neuroni.

Anche dal passato, dunque, ci arrivano preziose scoperte per la nostra continua ricerca sul corpo che siamo e sulla salute che vogliamo.

Moderatore dei cinque venerdì di scienza, è, come al solito, Ermanno Vercesi, della biblioteca di Brugherio.

Gli incontri si tengono presso l'auditorium dell’istituto scolastico Leonardo Da Vinci di Cologno, proprio di fronte alla fermata MM2 Cologno Nord.

La partecipazione è gratuita, ma occorre prenotarsi online dalla home page di questo sito.

L’inizio è alle 21 puntuali, si consiglia di arrivare per tempo dato che saranno necessarie le verifiche del green pass obbligatorio all’ingresso. In sala occorre tenere la mascherina.

Le serate possono essere seguite anche in diretta streaming sul canale YouTube della biblioteca.

Per informazioni: tel. 039.28.93.401 - 411, e-mail biblioteca@comune.brugherio.mb.it

Giandomenico Iannetti è docente di Neuroscienze a Londra e direttore del laboratorio di Neuroscienze all’Istituto Italiano di Tecnologia a Roma.
 
La sua specialità è lo studio del dolore, un fenomeno che coinvolge proprio la relazione tra sensazioni corporee e cervello.
 
Quel che accade davvero è piuttosto sorprendente: il cervello non si limita affatto a registrare, ma agisce per difendere il corpo.
 
Lo sguardo delle neuroscienze è sempre più decisivo per il futuro della ricerca e della cura e in generale per capire come funzioniamo noi umani, col nostro particolarissimo sistema nervoso centrale di cui l’evoluzione ci ha dotato.
 
Ricordando che per partecipare è  sempre obbligo di prenotazione, green pass e puntualità all'evento alle 21 presso

GIANDOMENICO IANNETTI

Giandomenico Iannetti è a capo del Neuroscience and Behavious Laboratory presso l'IIT, dove conduce esperimenti sulla percezione e il comportamento umano attraverso studi psicofisici e neurofisiologici.

Grazie ai finanziamenti ottenuti da grandi agenzie europee (The Royal Society, The Wellcome Trust, the European Research Council [ERC]) , i temi che più indaga con il suo gruppo di ricerca sono il dolore, la difesa e lo spazio (peri)personale.

Tra i molti premi ricevuti si ricordano il Patrick D. Wall Investigator conferitogli dall'Award International Association for the Study of Pain (IASP) nel 2012 e il premio Golgi 2014 assegnato dall'Accademia dei Lincei.

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