Grazie alla proficua intesa fra l’Amministrazione Comunale, Assessorato alle Politiche Culturali, Fondazione Luigi Piseri e condomini di Villa Sormani, che generosamente concedono la loro splendida location, ritorna finalmente la grande musica in un uno degli spazi che per pregi architettonici, rilevanza storica e trascorsi artistici risulta fra i più iconici della nostra città.
Sabato 20 settembre alle ore 18.30 sarà infatti possibile apprezzare nel porticato d’ingresso della Villa, situata in via San Maurizio al Lambro n. 8, il Quartetto Rilke - Giulia Gambaro e Giada Visentin violini, Giulietta Bianca Bondio viola, Marina Pavani violoncello - a proporsi con pagine di Beethoven e Brahms.
È stato possibile proporre tale evento, di particolare levatura musicale, grazie alla professionale e sempre attenta collaborazione della Scuola di Musica della Fondazione Luigi Piseri e alla disponibilità dei condomini di Villa Sormani che hanno accolto con entusiasmo l’invito a “prestare” lo spazio esterno della loro pregevole dimora, con l’auspicio che questo appuntamento sia il primo di future collaborazioni.
Esprime soddisfazione il Vicesindaco Assessore alle Politiche Culturali Mariele Benzi: Un concerto d’archi sotto le stelle, nella cornice unica di Villa Sormani Andreani, è un invito a tutta la città a ritrovarsi insieme per salutare l’estate nel modo più armonioso. Villa Sormani non è soltanto uno scrigno di bellezza architettonica e memoria storica, ma anche un luogo che appartiene all’identità culturale di Brugherio. Sarà un’occasione per vivere la musica in un contesto suggestivo ed elegante, preludio a un anno che ci attende con un calendario ricco di appuntamenti e nuove emozioni da condividere.”
Il programma proposto - Quartetto per archi in do minore op. 18 n. 4 di L. van Beethoven e Quartetto per archi in la minore op. 51 n. 2 di J. Brahms - va a toccare due degli autori più importanti e apprezzati della letteratura cameristica; la pagina beethoveniana, relativamente giovanile (databile fra il 1798 e il 1800) nell’ampia produzione di genere, fa parte di un corpus di 6 quartetti di cui risulta il più celebre; non a caso è nella tonalità di do minore (la stessa della Sonata “Patetica” e della quinta Sinfonia per intenderci) che per Beethoven è inevitabilmente sinonimo di tensione drammatica e di particolare apprezzamento nel pubblico.
Risale a un Brahms maturo, ormai quarantenne, la composizione dei 2 quartetti op.51, prime opere del genere frutto e frutto di una lunga meditazione, come per le Sinfonie, per un fin troppo consapevole confronto con i traguardi raggiunti da Beethoven stesso; l’opera si caratterizza per una vena malinconica e di carattere nordico, dall’impostazione lirica accentuata grazie a una densità strumentale tipica quasi di pagine orchestrali.
Ingresso libero ma con accesso esclusivamente tramite prenotazione (max 2 posti) da lunedì 15 settembre all’indirizzo e-mail info@fondazionepiseri.it