Il 1978 è stato un anno importante per la storia del Nostro paese e non solo, ma anche per la storia del cinema; è stato infatti un anno in cui grandi avvenimenti e film che hanno fatto la storia della settima arte si sono succeduti quasi a voler imprimere nella nostra memoria collettiva il ricordo indelebile di una stagione storica e culturale irripetibile.
Per questo l'Ufficio Cultura della Città di Brugherio e l'Assessorato alle Politiche Culturali hanno voluto realizzare una serie di "Lezioni", sei incontri dove, fatti accaduti in quell'anno e che hanno lasciato il segno nella cultura dell'intera società umana, verranno raccontati e ricordati e discussi in questo ciclo di incontri sotto la guida di Carlo G. Cesaretti, critico di cinema che da anni tiene corsi di linguaggio cinematografico.
Tornare indietro nel tempo è sempre un’azione imprescindibile per comprendere meglio il presente, ma è anche un’operazione delicata che si espone alle possibili distorsioni interpretative indotte dal senno di poi… Incrociare vari saperi, consultando documenti di natura differente, può forse allora costituire una strada più affidabile da percorrere.
Per questo, perlomeno per restituire il “clima emotivo” dell’epoca, recuperare i vari frammenti di film, audiovisivi, fotografie, canzoni, trasmissioni televisive e radiofoniche, giornali e telegiornali di quel particolarissimo periodo di fine anni Settanta aiuterà a comprendere meglio non solo cosa avvenne allora ma anche cosa, come e quanto di tutto questo influenzi ancora oggi il vivere quotidiano, nella Politica, nel Cinema, nel nostro rapporto con le Immagini.
Nessuno, fra chi ha vissuto il 1978, può dimenticare quell’incredibile anno in cui divennero ordinarie le “edizioni straordinarie”… L’elenco dei fatti e delle loro risonanze nel prima e nel dopo, sarebbe lunghissimo, ma già solo i due più celebri fanno davvero impressione.
Prima ci fu il più grave e “spettacolare” attentato politico del dopoguerra: il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse il 16 marzo, definito oggi “il nostro 11 settembre”, con l’eccidio dei suoi cinque uomini della scorta, seguito poi dai 55 shakespeariani giorni del suo sequestro, scanditi da lettere struggenti, accuse terribili, surreali ricerche, sedute spiritiche e chiusi da un’esecuzione sommaria come nel “Processo” di Kafka.
Poi, in piena estate, morì papa Paolo VI, grande amico di Moro ma che nell’episodio cruciale del sequestro tenne una posizione controversa e al suo posto venne eletto Giovanni Paolo I, Papa Albino Luciani, che morì incredibilmente dopo soli 33 giorni.
E così il 16 ottobre si arrivò ad eleggere, per la prima volta dopo secoli, un papa straniero e per di più polacco, Karol Wojtyla, con quella svolta, anche di politica internazionale, che venne a costituire.
Il Cinema, in tutto questo, sarà il principale punto di riferimento, innanzitutto attraverso i film che apparvero proprio quell’anno, come La febbre del sabato sera e Grease o capolavori come Il cacciatore, Ecce bombo e L’albero degli zoccoli, vincitore a Cannes, ma anche con quelli che, in seguito, di quel 1978 hanno raccontato gli avvenimenti, come per i desaparecidos o il caso Moro.
La natura “spuria” del decennio e la particolarità dei temi trattati porteranno inevitabilmente il nostro sguardo ad aprirsi anche al cinema di serie B, assai rivelatore, perlomeno dal punto di vista sociologico e soprattutto a diversi mondi espressivi, come musica, letteratura, radio e televisione.
Si parlerà anche di calcio, grazie all’ambiguo ed emozionante "mundial argentino" di quell’anno.
Gli sguardi spirituali di Olmi e Bresson e quelli inquieti di Cimino, Moretti, Bellocchio ed altri ancora convivranno così, proprio come allora con le immagini del rapimento Moro ma anche con John Travolta e Olivia Newton-John, Paolo Rossi e Bearzot, Troisi e Verdone, Stefania Rotolo e Rino Gaetano, Edwige Fenech e Cicciolina, radio libere e televisioni private, Happy days e Supergulp, con l’ironia e la rabbia di Giorgio Gaber a farci da guida privilegiata.
Moltissimi Corpi, pieni di vitalità o colpiti a morte ed altrettanti Fantasmi venuti a turbare le nostre cattive coscienze ma anche a indicarci le vie d’uscita, sospesi sul “ponte interrotto” tra gli anni Settanta della collettività e gli anni Ottanta dell’individualismo.
Con quella contraddittorietà che sempre ci accompagna e che, colta all’interno dei passaggi epocali, può aiutarci a ricordare le mille strade alternative che la violenza e l’eclatanza stessa dei Grandi Eventi, con il loro potere intimidatorio, ci portano a considerare impossibili.
Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 21 presso la sala polifunzionale di palazzo Ghirlanda Silva, sede della Biblioteca civica cittadina, via Italia 27.